Nel cuore di Cracovia, dove una giovane suora ha cambiato la storia della spiritualità moderna. Un viaggio nel Santuario della Divina Misericordia tra esperienze, emozioni e trasformazioni.
Il nostro pullman si ferma nel grande piazzale del Santuario.
È il primo pomeriggio, e le cupole dorate brillano sotto il sole di Cracovia. "Preparatevi a un'esperienza speciale",
sorride padre Marco,
la nostra guida spirituale, mentre scendiamo.
Elena Kowalska nasce il 25 agosto 1905 a Głogowiec, un piccolo villaggio nel cuore della Polonia.
Terza di dieci figli, cresce in una famiglia di contadini poveri ma ricchi di fede.
Già da bambina si distingue per una profonda vita spirituale, ma il suo desiderio di entrare in convento si scontra con la povertà familiare.
A 20 anni, dopo aver lavorato come domestica per aiutare la famiglia, viene finalmente accolta nella Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia a Varsavia.
Prende il nome di Suor Maria Faustina.
Nei tredici anni di vita religiosa svolge umili mansioni: cuoca, giardiniera, portinaia.
Ma è proprio tra queste mura che avviene lo straordinario.
Il 22 febbraio 1931, nella sua cella del convento di Płock, Gesù le appare chiedendole di diffondere il messaggio della Divina Misericordia e di far dipingere un'immagine secondo la visione avuta.
Da quel momento, le rivelazioni mistiche si susseguono.
Per obbedienza ai confessori, Faustina inizia a scrivere il suo Diario, oggi tradotto in oltre 30 lingue.
In queste pagine racconta le sue esperienze mistiche con una semplicità disarmante.
Descrive i colloqui con Gesù, le rivelazioni sulla Divina Misericordia, ma anche le sue lotte interiori e i momenti di buio spirituale.
La sua missione non è facile.
Molti dubitano di lei, anche all'interno del convento.
Ma trova un sostegno fondamentale nel suo direttore spirituale, padre Michele Sopoćko, che l'aiuta a discernere l'autenticità delle sue esperienze e si impegna a diffondere il messaggio della Divina Misericordia.
Consumata dalla malattia e dalle sofferenze offerte per i peccatori,
Faustina muore il 5 ottobre 1938 nel convento di Cracovia-Łagiewniki.
Ha solo 33 anni.
Le sue ultime parole sono per la Divina Misericordia, a cui ha dedicato la vita.
Giovanni Paolo II, che da arcivescovo di Cracovia ha promosso la causa di beatificazione, la proclamerà santa il 30 aprile 2000, istituendo anche la festa della Divina Misericordia, secondo il desiderio espresso da Gesù a Faustina.
Oggi il suo messaggio, apparentemente semplice - la fiducia illimitata nella misericordia di Dio e l'amore attivo verso il prossimo - continua a toccare milioni di cuori in tutto il mondo.
E' per questo che il santuario di Cracovia-Łagiewniki, dove riposa il suo corpo, è diventato centro mondiale della devozione alla Divina Misericordia.
Il programma della nostra visita è studiato nei minimi dettagli.
Iniziamo dalla basilica moderna, dove suor Maria Angela ci accoglie con un sorriso. "Benvenuti nella casa di Faustina",
dice.
I nostri pellegrini sono colpiti dall'imponenza della struttura, ma è solo l'inizio del viaggio.
La cappella dove riposa Santa Faustina è il nostro prossimo passo.
Qui, il nostro gruppo si divide naturalmente: chi si inginocchia davanti alle reliquie, chi contempla il famoso quadro di Gesù Misericordioso, chi trova un angolo tranquillo per la preghiera personale.
"Sento una pace che non provavo da anni",
sussurra Maria,
una delle nostre pellegrine più anziane.
La guida ci spiega che questa è un'esperienza comune qui, dove una giovane suora senza istruzione ha ricevuto messaggi che hanno toccato il mondo.
Alle 15:00, il santuario vive il suo momento più intenso.
I nostri gruppi si uniscono ai pellegrini di tutto il mondo per la preghiera della Coroncina.
"È commovente sentire la stessa preghiera in tante lingue diverse",
nota Giovanni, alla sua prima esperienza in Polonia.
Le voci si intrecciano in un'armonia che supera le barriere linguistiche.
Durante la visita al museo, la nostra guida locale racconta la storia straordinaria di questa giovane suora.
"Faustina era una di noi",
spiega mostrando gli oggetti personali conservati nelle teche.
"Lavorava in cucina, in giardino, alla portineria.
Eppure, proprio in questa semplicità, ha ricevuto un messaggio universale".
Il nostro programma alterna sapientemente momenti di preghiera comune a spazi di riflessione personale.
Nel pomeriggio, ci riuniamo in una delle sale del centro pellegrini per condividere le nostre impressioni.
Le testimonianze si susseguono: c'è chi ha ritrovato la speranza, chi la pace, chi una nuova prospettiva sulla vita.
Saliamo sulla torre del santuario in piccoli gruppi.
La vista su Cracovia toglie il fiato.
"Da qui si vede dove la storia incontra la spiritualità",
spiega padre Marco,
indicando il panorama della città.
Molti approfittano di questo momento per scattare foto, ma anche per un ultimo momento di riflessione personale.
Nel tardo pomeriggio, prima di ripartire, ci raccogliamo per un momento di preghiera conclusivo.
Lucia, che era partita piena di dubbi, condivide la sua esperienza:
"Venire qui in gruppo ha dato un significato speciale al pellegrinaggio.
Le emozioni condivise diventano più intense".
Durante il viaggio di ritorno, il pullman è insolitamente silenzioso.
Ognuno elabora la propria esperienza, ma si percepisce un senso di unità nuovo. "Siamo partiti come un gruppo di sconosciuti",
riflette Anna,
"torniamo come una famiglia di pellegrini".
Prima di lasciare il santuario, i nostri pellegrini si fermano ancora una volta davanti al quadro di Gesù Misericordioso. Le parole "Gesù, confido in Te", tradotte in decine di lingue, sembrano parlare personalmente a ciascuno.
"Quello che rende speciale questo pellegrinaggio",
conclude padre Marco,
"è vedere come un messaggio nato nella semplicità di un convento polacco continui a trasformare le vite delle persone di ogni provenienza".
Chi parte da Łagiewniki porta con sé non solo ricordi di un luogo santo,
ma l'esperienza viva di una spiritualità che parla al cuore del mondo contemporaneo.
Ti piacerebbe venire con noi in Polonia e vivere questa esperienza al Convento di Santa Faustina? Guarda i nostri [Pellegrinaggi in Polonia]